DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE - CAMPANELLI D'ALLARME
- Roberta Borio
- 12 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano un problema di notevole gravità, con un incremento costante nei giovani e vi è stato un ulteriore aumento durante e dopo la pandemia.

L’età di insorgenza si colloca tra i 10 e i 25 anni, in questo intervallo la popolazione femmine presenta un’incidenza intorno al 10%.
Sono caratterizzate dalla presenza di numerose complicanze sia dal punto di vista psicologico (depressione, rischio di suicidio, impulsività, utilizzo di sostanze psicoattive, farmaci, lassativi, diuretici) sia dal punto di vista fisico.
Prima che emergano veri e proprio sintomi, è importante riconoscere i CAMPANELLI D’ALLARME
Bassa autostima e tendenza ad autogiudicarsi (“non valgo niente”, “faccio schifo”)
Insoddisfazione e distorsione della propria immagine corporea (“sono troppo grasso”, “sono troppo basso”, “sono poco muscoloso rispetto agli altri”)
Racconti di esclusione o diversità rispetto ai coetanei, accompagnati da malinconia e autosvalutazione
Piccole e crescenti ossessioni che nel tempo sfociano nel perfezionismo esasperato
Iperattività fisica con atteggiamento ossessivo (es. correre ogni giorno fino allo sfinimento)
Denuncia frequente disagio o malessere fisico al momento dei pasti in famiglia (nausea, mal di testa) che portano ad alzarsi da tavola e fuggire dal pasto
Selettività esasperata degli alimenti, ricorrenti discorsi sulla necessità di eliminare certi alimenti perché “contaminati”, “non sani”, cancerogeni ecc.
Valutazione sproporzionata della sensazione di fame: negazione assoluta (rifiuto di ammettere la fame: “non mi va niente”) o al contrario sopravvalutazione della fame (“muoio di fame”, “mangerei il mondo intero”)
ATTENZIONE: questi comportamenti devono essere associati ad un’effettiva adesione a scelte alimentari e comportamentali scorretti.
RICONOSCERE i segnali premonitori di un DCA è fondamentale in modo da poter affrontare il problema il prima possibile, richiede un lavoro d’equipe: MEDICO, PSICOLOGO e NUTRIZIONISTA.